UN CUORE DISORIENTATO

In scena un cuore si ferma. Un funerale. Lo stupore e lo smarrimento disegnano i volti di tutti.
Chi è morto? E quanto peserà la sua dipartita? Il tempo è più veloce delle risposte e poco dopo sono tutti morti!
Ma facciamo un passo indietro. Un soldato è sulla via verso casa per una breve licenza. Ha fretta, poco tempo, e l’euforia di chi è ancora vivo nonostante tutto. E cammina…
Ma quel che vede ed incontra lo disorienta. Il suo senso della realtà è cambiato. Chi sopravvive ad orrori non è, ne sarà mai più, lo stesso. Una parte del suo animo si è spento ed i paesaggi sono scomparsi.
Cammina e cammina… Ma sta andando veramente da qualche parte?
Non riuscirà ad uscire dalla camera nera in cui si è chiuso. Un varco ci sarebbe ma dove porta? L’esterno sembra ancora più inquietante dell’isolamento.
Con la solitudine si prende confidenza. Ed è anche per questo che ogni nuova apparizione scombussola. L’abitudine a non guardare in faccia le persone porta a non riconoscerle.
E quando chi si ha davanti è un abile trasformista come il diavolo, cadere nella trappola è inevitabile. Il furbastro gli offre la possibilità di liberarsi del pesante fardello che si porta dietro, dandogli in cambio di un libro magico.
E’ un sacco è pesante, ma contiene gli affetti ed i ricordi. E soprattutto contiene il suo violino. Un oggetto che lo ha confortato ed accompagnato nei momenti difficili; che nelle occasioni gioiose gli è stato compagno fedele ed entusiasta.
La sua musica amplificava le sue emozioni e la sua serietà lo ha aiutato a pensare.
Ma c’è stata una guerra e lui si è distratto da sé stesso.
Ora ha da una parte un vecchio violino dall’altra la sicurezza di conoscere il futuro in anticipo e di poterci vantaggiosamente speculare. E’ una grande tentazione.
Ma il soldato guarda avanti, lontano, e non vede l’imbroglio che gli sta sotto il naso.
Ma saranno solo sciagure. Il tempo passerà con velocità diverse: per lui tre anni equivarranno a tre giorni. Questo primo effetto lo condannerà ad essere un fantasma. Anche la vita degli altri è andata avanti, ma ora lui ne è escluso.
Si imbatterà ancora molte volte nel diavolo e sarà sempre diverso. Il disorientamento che il soldato prova a questi incontri è l’unica costante. Si può provare sconfiggere il diavolo solo staccandoci dalle cose, semplicemente. In cambio di nulla. Perché ogni baratto ti lascia qualcosa da cui dipendere.
Ma esiste un soldato ed un diavolo? E chi è il soldato e chi il diavolo? Si può essere entrambi, in alternanza o contemporaneamente.Tanti sono gli imbrogli che ci facciamo da soli.
“Histoire du soldat” ci offre un modo dall’apparenza leggero per riflettere su argomenti importanti. Non solo sulla guerra che purtroppo, periodicamente è protagonista, ma soprattutto sulla facilità con cui ci si separa dalla propria identità profonda per assumerne una omologata. Dimenticando così, cosa è stato vissuto, quali esperienze sono state attraversate, chi si è frequentato. In poche parole: come siamo diventati quello che siamo. La nostra anima. Ogni giorno vediamo persone offrirla al diavolo in cambio di visibilità. Forse ci si sente invisibili: dei numeri tra tanti, E’ facile cedere alla seduzione dell’apparenza. Essere in evidenza significa uscire dall’ombra. Uscire dai confini imposti dal diavolo e…
Il flash-back è finito. Eccoci di nuovo al funerale dell’inizio