VENENDO MI VIDE ALCUNO? “…Mirate.” “Fu da noi stessi addotta or qui. Miratela…” “…(Ve’ come tutto osserva!)…” “Qual gioia feroce balenarvi negli occhi vegg’io!…” “(Quel ch’ei tenti non lasciamo di osservar.)” Come in una lezione di anatomia, corpi messi a nudo sono sezionati da occhi di persone vestitissime che non agiscono direttamente se non come osservatori. C’è freddezza. Non c’è piacere. E’ un voyeurismo malizioso e distaccato. Non è la magia del fare, ma del guardare fare. Osservare e non partecipare. Rigoletto fa parte di questo mondo. Ognuno ha i suoi segreti. Rigoletto ha i suoi. Bisogna tenere nascosto tutto quello che è legato all’emozione vera e profonda. Il non esporsi è una difesa forte. Essere come gli altri ti rende meno sospetto. A Rigoletto non costa fatica: in fondo anche lui è un cortigiano, osservante convinto delle regole imposte dal Duca. Il Duca, ispiratore e tiranno di questa comunità, è l’unico, autorizzato da se stesso, a “fare”. Per lui “questa o quella” sono a pari livello, cioè assolutamente indifferenti. Gilda è lontana dal palazzo. Protetta dagli sguardi indiscreti? Un’illusione! Gli occhi dei cortigiani non conoscono ostacoli. Cortigiani…vite di riflesso con frustranti desideri mai appagati. Li ritroviamo ancora assieme nella notte per spiare prima di rapire. E’ il rapimento di un corpo, non di una persona. Tutto questo per poi stare ad origliare dietro la porta della camera del duca. “L’osservare non visti” è un’abitudine diffusa. Verso la conclusione della storia sono Rigoletto e Gilda a spiare dentro la taverna i giochetti del Duca con Maddalena. Il guardare morbosamente con cinismo erotizzato è argomento che attraversa tutte le epoche. Partendo dalle lezioni di anatomia rembrantiane, l’argomento è stato raccontato in tutti i settori dell’arte. Pittura,scultura, letteratura e poesia. Lo troviamo anche nel cinema, da Fritz Lang, fino all’ultimo Kubrick di “Eyes Wide Shut” in cui si mostra una festa orgiastica organizzata da una “corte” segreta di oggi. Ultima arrivata, la televisione, ha inventato il “reality show”, evidenziando il diffuso desiderio di spiare rimanendo fuori fisicamente da ogni coinvolgimento. Internet, poi, ne ha aggiornato le modalità. “Ebbene, Osserva dunque.” “(La conduce presso una delle fessure del muro, ed ella vi guarda.) …” “Io tremo… E’ umano corpo!…” “(Osserva per la fessura.)” “L’inferno qui vedo! “(a Gilda che avrà tutto osservato ed inteso)…” “Venendo mi vide alcuno?” |