La grande Cornice
appunti di regia di Ivan Stefanutti

Molto spesso una cornice sontuosa distrae dal contenuto di un quadro. Questo accade non soltanto dell’arte della pittura, ma anche nella società, sempre pronta e disponibile a farsi fuorviare dalla confezione.
Le pareti diventano invisibili ed il lusso di un’intelaiatura trionfalmente decorata esalta il contesto che la circonda e condizione la nostra opinione.
Ma se priviamo l’immagine di ornamenti, tutto ci appare nella sua cruda oggettività. Come non sottolineare il malinteso su determinate cattive abitudini, che passano per normalità se avvengono in un’ambientazione che storicamente e socialmente pretende di giustificarle.

Questo è il racconto di un mondo dove ragazze vengono rapite da un organizzato Barbablù, che non uccide le sue vittime, ma le rovina per sempre.
Tutto è seppellito in un’ovattata e pericolosa reggia.
I suoi tirapiedi, la sua banda o più semplicemente la sua corte, formano un’organizzazione collaudata ed impunita, attenta che le urla non si sentano dalla strada.
Il fatto che turpitudini vengano consumate in un luogo di raffinato gusto estetico, non attenua la loro nefandezza.
Soprattutto non le confina in quella vistosa cornice.
Rigoletto si rende conto che le mura di un palazzo non sono invalicabili, perché, lui stesso, sa che esiste una sola regola, la quale stabilisce che tutto “è solo una questione di prezzo”.
Anche lui fa parte della corte. Non è un animo innocente in un corpo difettoso.
A volte sembra far buon viso a cattivo gioco, ma deve a guardarsi costantemente le spalle, perché la sua coscienza non è pulita. Ha partecipato anche lui alla “decorazione della grande cornice”. Ha visto e concorso a cosa succede a corte.
Dunque conosce i pericoli e le abitudini di un Duca ed una corte annoiati.
Arriva a “seppellire” la sua amata figlia in una casa/tomba pur di non esporla a quello che ben conosce. Le nega anche il suo nome per evitare che, involontariamente, lei possa rivelarlo.
Ma non avrà il controllo della situazione.
Non ha tenuto conto dei sogni di una ragazza che è cresciuta e non sarà mai più la sua bambina.
Chiuderla viva in un mausoleo o negare la sua evidente femminilità, non la proteggerà dal Duca e dalla corte. Le sue coetanee lo sanno, e lo sanno anche i loro padri.
Quando le rapite vengono restituite dalla grande cornice, il declino è iniziato. E sarà inesorabile.
Un vortice porterà ad una serie di alleanze sbagliate.
Tutto si deformerà in una notte agitata ed i demoni della natura non faranno più parte della decorazione.
Sarà la loro notte: una notte di crimini e abusi.
Reali.
Non ingentiliti da orpelli.